sabato 5 giugno 2010

Il concorso Givewaway!!!

C' è un concorso molto carino che permette di vincere un capo d'abbigliamento di Patrizia Pepe.
Trovate le modalità e il regolamento cliccando qui.

Buona fortuna a tutti e grazie Anna della bella idea e dell'opportunità!

domenica 9 maggio 2010

Un fiume di ville tra Padova e Venezia


Finalmente è arrivato il momento di presentare l’ Associazione“Un fiume di Ville tra Padova e Venezia".


L'inaugurazione si terrà il  13 maggio 2010 alle ore 17.30  presso lo Squero di Dolo,  in Piazza Cantiere. 

Ci sarà da mangiare, specialità tipiche della Riviera, del buon vino e lo spritz!!
Ci sarà intrattenimento per i bimbi, quindi portateli con Voi, si divertiranno!
Ci sarà musica e da chiacchierare tanto!!


Divulgate l'invito.
Vi aspettiamo!

Eleonora
www.rivieradelbrenta.biz
associazione@rivieradelbrenta.biz

domenica 21 marzo 2010

Marco a Villa Amistà

Marco Mengoni è il vincitore di X Factor 2010.
Vincendo X Factor, Marco ha partecipato di diritto alla Sessantesima Edizione del Festival di Sanremo, nella categoria 'Artisti', interpretando “Credimi ancora”.
A me lui piace davvero molto. Sia come voce, sia come aspetto, sia per l'ambiguità che gli aleggia intorno.
La canzone poi è davvero intensa.
Osservando il video di "Credimi Ancora", ma osservandolo attentamente...ho riconosciuto la location!! Un hotel che io amo moltissimo!
Non ci sono mai stata, ma spesso e volentieri vado ad ammirarne il sito. Si tratta di Byblos Arthotel Villà Amistà , villa veneta del XVI secolo, hotel di lusso e mostra permanente di arte contemporanea.
All'interno della villa la storia si fonde con la contemporaneità degli arredi interni, frutto del sapiente lavoro del designer Alessandro Mendini, e raccoglie le opere di artisti di fama internazionale.
Oltre a camere extra lusso e davvero creative ed originali nell'arredamento, vi è il ristorante, la spa ed è ben organizzato per meeting, convegni e special events come matrimoni!

Se siete curiosi visitate questo meraviglioso Hotel e se avete modo di pernottarvi o di andarci per qualche altro motivo....passate di qua a raccontarmi l'esperienza!!!

domenica 28 febbraio 2010

da...


Bisogna esigere da ciascuno ciò che ciascuno può dare.

Giudicherai te stesso. E' la cosa più difficile.
E molto più difficile giudicare se stessi che gli altri.

Se riusci a giudicarti è segno che sei veramente saggio.

"Che cosa vuol dire addomesticare?"
"Vuol dire creare dei legami".
Tu finora per me non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini.
E non ho bisogno di te.
E neppure tu hai bisogno di me.
Io non sono per te che una volpe, uguale a centomila volpi.
Ma se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno l'uno dell'altro.
Tu sarai per me unico al mondo, e io sarà per te unica al mondo.
Se tu mi addomestichi, la mia vita sarà com e illuminata.
Conoscerò un rumore di passi che sarà diverso da tutti gli altri.


Non si vede bene che col cuore.
L'essenziale è invisibile agli occhi.

E' il tempo che hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante.
Tu diventi responsabile per sempre di quello che hai addomesticato.
Tu sei responsabile della tua rosa.

GLi occhi sono ciechi.
Bisogna cercare con il cuore.

Si arrischia di piangere un poco se ci si è lasciati addomesticare.


E quando si arrosisce significa SI, vero?
E' una sfumatura d'acquarello sulle guance, un tocco intimo, impudico e pungente che vale come una conferma.

Quando si è molto tristi si amano i tramonti.

I fiori sono deboli. Sono ingenui.
Si rassicurano come possono.
Si credono terribili con le loro spine....

Se qualcuno ama un fiore, di cui esiste un solo esemplare in milioni e milioni di stelle, questo basta a farlo felice quando lo guarda.

Il paese delle lacrime è così misterioso.

Non ho saputo capire niente allora!
Avrei dovuto giudicarlo dagli altri non dalle parole!
Mi profumava e mi illuminava.
Non avrei mai dovuto vernimene via.
Avrei dovuto indovinare la sua tenerezza dietro le piccole astuzie.
I fiori sono così contradditori!!

martedì 2 febbraio 2010

Lifting delle idee

Il tuo pensiero fisso: Non so mai decidermi.
Prova a dirti: La mia intelligenza sceglie per me.

Il tuo pensiero fisso: Non riesco a farmi valere.
Prova a dirti: Sono brava ad evitare i conflitti.

Il tuo pensiero fisso: Sono sempre stanca.
Prova a dirti: Mi impegno il giusto.

Il tuo pensiero fisso: Do fiducia agli uomini sbagliati.
Prova a dirti: C'è qualcosa di buono in quell'uomo.


Rileggendo un vecchio numero della rivista "Per me" che tra l'altro non esiste più, ho trovato questo nr. interessante riguardante il lifting delle idee.

Di fronte allo scorrere degli eventi e della vita, siamo soliti lasciasci frenare dai nostri pensieri ossessivi e svalutanti.
Convincimenti negativi, pregiudizi, frasi ricorrenti, colpiscono la nostra sicurezza e ci trasmettono un'immagine fissa e sfavorevole della realtà.

Bisogna imparare a trasformare in nuovi punti di vista le abitudini mentali che ci frenano e penalizzano.

Usare i dubbi e le incertezze come trampolino di lancio per il cambiamento.

Viene ad esempio suggerito un esercizio di psicochirurgia,come questa pratica viene chiamata; poniamoci la domanda: "cCme posso peggiorare la mia posizione?".
Gli psicologi la considerano la tecnica del paradossale, che consiste nel portare agli estremi una situazione complicata.

Se si riesce ad immaginare la peggiore delle eventualità è più facile intravedere anche la soluzione! Si pensa che anche Einstein la usasse!!!

Per saperne di più cercate questi libri:

* Cambiare Idee di Howard Gardner
* Psicosoluzioni di Giorgio Nardone

sabato 30 gennaio 2010

Vivere, amare, capirsi


"A ridere c'è il rischio di apparire sciocchi;
a piangere c'è il rischio di essere chiamati sentimentali;
a stabilire un contatto con un altro c'è il rischio di farsi coinvolgere;
a mostrare i propri sentimenti c'è il rischio di mostrare il vostro vero io;
a esporre le vostre idee e i vostri sogni c'è il rischio d'essere chiamati ingenui;
Ad amare c'è il rischio di non essere corrisposti;
a vivere c'è il rischio di morire;
a sperare c'è il rischio della disperazione e
a tentare c'è il rischio del fallimento.
Ma bisogna correre i rischi, perché il rischio più grande nella vita è quello di non rischiare nulla.
La persona che non rischia nulla, non è nulla e non diviene nulla. Può evitare la sofferenza e l'angoscia, ma non può imparare a sentire e cambiare e progredire e amare e vivere. Incatenata alle sue certezze, è schiava.
Ha rinunciato alla libertà.
Solo la persona che rischia è veramente libera."

da Vivere, amare, capirsi di Leo Buscaglia.

giovedì 28 gennaio 2010

Santiago


"E' la storia di Santiago innamorato cotto di una bambina, che abita tanto tanto lontano.
Pensa a lei di continuo e per colmare la sua assenza, ogni giorno le spedisce un piccolo dono, qualcosa di suo a cui tiene e di cui si priva.
Così, via via, mette in una busta un chicco di riso, un biscotto della sua colazione, un pezzetto rosso di Lego, un pennarello giallo, un sasso colorato, una rosa, una coccinella.
Ma nulla gli sembra mai abbastanza.
Ogni giorno la busta è un poco più larga e un poco più pesante, ma sempre troppo piccola per contenere il suo amore.
Arriva il compleanno della bimba e Santiago vuole fare qualcosa di davvero .
speciale.
Ci pensa tanto, giorni e notti, e pensa-che-ti-ripensa gli viene l'Idea.
Lavora tutte le ore che ha per mettere insieme una busta bianca, enorme, più grande di lui.
Una busta per saltarci dentro e per mandarsi tutto intero all'amata.
E' lui il regalo più bello."

domenica 24 gennaio 2010

Gelosia


Come geloso, io soffro quattro volte:
perchè sono geloso,
perchè mi rimprovero di esserlo,
perchè temo che la mia gelosia finisca col ferire l’altro,
perchè mi lascio soggiogare da una banalità:
soffro di essere escluso, di essere aggressivo,
di essere pazzo e di essere come tutti gli altri.

Roland Barthes

mercoledì 20 gennaio 2010

Dialetto veneto


Quando un veneto parla, si capisce di dov'è immediatamente. Il nostro accento è inconfondibile, e pare piaccia, anche se sinceramente a noi veneti vengono i brividi sentirci parlare in giro.

E' importante saper parlare bene l'italiano fin da piccoli. Perchè crescere in una famiglia dove si parla solo dialetto, può rendere difficoltoso l'apprendimento della nostra lingua madre, quella che ci porta in giro per il mondo.

E i dialetti? in disuso?? Pare di si. Si parla sempre meno veneziano,padovano, veronese..e così via. Ed è un peccato davvero. Perchè il dialetto è storia, è usi e costumi.

Alternative? perchè non insegnarlo a scuola? perchè non dedicare un'ora a settimana a coltivare la lingua che per tanti anno era l'unica utilizzata in zona?

Pare che ci sia stata una proposta del genere nel padovano, ma abbia creato difficoltà e polemica.
Un'insegnante ha dato da fare per casa la traduzione di una poesia in dialetto veneto. E il compito ha creato non pochi scompigli perchè i genitori non l'hanno presa come una lezione di "riscoperta delle culture locali" ma come frutto della recente riforma scolastica. E quindi si sono riuniti in gruppo per protestare.

Perchè quando c'è una bella iniziativa che può niente altro che giovare ai bimbi e magari far sorridere i genitori, la cosa viene vista dal punto di vista politico??

Dove andremo a finire?

sabato 16 gennaio 2010

Dilemma #2


E... meglio le calze o i collant? cosa preferiscono le donne?? Con cosa si trovano meglio addosso?
E gli uomini cosa preferiscono trovare?
Io personalmente uso i collant ma con le gonne, non riesco con i pantaloni.
E in occasioni speciali le calze!!!
Calze siliconate perchè altrimenti se non hanno la parte con il silicone, mi cadono continuamente giù..e sai che sexy..a tirar su sempre la calza che scende...?
Le calze sono davvero un indumento sensuale. E anche pratico direi...
D'inverno fa un freddo portarle ma mi pare che sia un detto da qualche parte...che se bella (in questo caso sexy) vuoi apparite, un poco devi soffrire...no?