sabato 30 gennaio 2010

Vivere, amare, capirsi


"A ridere c'è il rischio di apparire sciocchi;
a piangere c'è il rischio di essere chiamati sentimentali;
a stabilire un contatto con un altro c'è il rischio di farsi coinvolgere;
a mostrare i propri sentimenti c'è il rischio di mostrare il vostro vero io;
a esporre le vostre idee e i vostri sogni c'è il rischio d'essere chiamati ingenui;
Ad amare c'è il rischio di non essere corrisposti;
a vivere c'è il rischio di morire;
a sperare c'è il rischio della disperazione e
a tentare c'è il rischio del fallimento.
Ma bisogna correre i rischi, perché il rischio più grande nella vita è quello di non rischiare nulla.
La persona che non rischia nulla, non è nulla e non diviene nulla. Può evitare la sofferenza e l'angoscia, ma non può imparare a sentire e cambiare e progredire e amare e vivere. Incatenata alle sue certezze, è schiava.
Ha rinunciato alla libertà.
Solo la persona che rischia è veramente libera."

da Vivere, amare, capirsi di Leo Buscaglia.

giovedì 28 gennaio 2010

Santiago


"E' la storia di Santiago innamorato cotto di una bambina, che abita tanto tanto lontano.
Pensa a lei di continuo e per colmare la sua assenza, ogni giorno le spedisce un piccolo dono, qualcosa di suo a cui tiene e di cui si priva.
Così, via via, mette in una busta un chicco di riso, un biscotto della sua colazione, un pezzetto rosso di Lego, un pennarello giallo, un sasso colorato, una rosa, una coccinella.
Ma nulla gli sembra mai abbastanza.
Ogni giorno la busta è un poco più larga e un poco più pesante, ma sempre troppo piccola per contenere il suo amore.
Arriva il compleanno della bimba e Santiago vuole fare qualcosa di davvero .
speciale.
Ci pensa tanto, giorni e notti, e pensa-che-ti-ripensa gli viene l'Idea.
Lavora tutte le ore che ha per mettere insieme una busta bianca, enorme, più grande di lui.
Una busta per saltarci dentro e per mandarsi tutto intero all'amata.
E' lui il regalo più bello."

domenica 24 gennaio 2010

Gelosia


Come geloso, io soffro quattro volte:
perchè sono geloso,
perchè mi rimprovero di esserlo,
perchè temo che la mia gelosia finisca col ferire l’altro,
perchè mi lascio soggiogare da una banalità:
soffro di essere escluso, di essere aggressivo,
di essere pazzo e di essere come tutti gli altri.

Roland Barthes

mercoledì 20 gennaio 2010

Dialetto veneto


Quando un veneto parla, si capisce di dov'è immediatamente. Il nostro accento è inconfondibile, e pare piaccia, anche se sinceramente a noi veneti vengono i brividi sentirci parlare in giro.

E' importante saper parlare bene l'italiano fin da piccoli. Perchè crescere in una famiglia dove si parla solo dialetto, può rendere difficoltoso l'apprendimento della nostra lingua madre, quella che ci porta in giro per il mondo.

E i dialetti? in disuso?? Pare di si. Si parla sempre meno veneziano,padovano, veronese..e così via. Ed è un peccato davvero. Perchè il dialetto è storia, è usi e costumi.

Alternative? perchè non insegnarlo a scuola? perchè non dedicare un'ora a settimana a coltivare la lingua che per tanti anno era l'unica utilizzata in zona?

Pare che ci sia stata una proposta del genere nel padovano, ma abbia creato difficoltà e polemica.
Un'insegnante ha dato da fare per casa la traduzione di una poesia in dialetto veneto. E il compito ha creato non pochi scompigli perchè i genitori non l'hanno presa come una lezione di "riscoperta delle culture locali" ma come frutto della recente riforma scolastica. E quindi si sono riuniti in gruppo per protestare.

Perchè quando c'è una bella iniziativa che può niente altro che giovare ai bimbi e magari far sorridere i genitori, la cosa viene vista dal punto di vista politico??

Dove andremo a finire?

sabato 16 gennaio 2010

Dilemma #2


E... meglio le calze o i collant? cosa preferiscono le donne?? Con cosa si trovano meglio addosso?
E gli uomini cosa preferiscono trovare?
Io personalmente uso i collant ma con le gonne, non riesco con i pantaloni.
E in occasioni speciali le calze!!!
Calze siliconate perchè altrimenti se non hanno la parte con il silicone, mi cadono continuamente giù..e sai che sexy..a tirar su sempre la calza che scende...?
Le calze sono davvero un indumento sensuale. E anche pratico direi...
D'inverno fa un freddo portarle ma mi pare che sia un detto da qualche parte...che se bella (in questo caso sexy) vuoi apparite, un poco devi soffrire...no?

Dilemma #1


Ho bisogno di pareri.
In ambienti molto formali, magari persino chic, una donna in gonna può avere le gambe nude? Magari non abbronzate, quindi bianche come il latte?
O l'uso delle calze o dei collant...è necessario per il bon ton?
Però...preferirei risposte in base ai gusti personali.
Non in base all'educazione o al galateo...
Che dite??
Con o senza?

martedì 5 gennaio 2010

Bugie

A volte dire bugie, certe bugie, è una necessità.
Sono una sorte di bugie bianche, che non fanno male, che non nuociono davvero, ma che ti permettono di continuare a vivere un momento, di essere te stessa, di crearti un pò di spazio da qualche parte.
Se vieni però fraintesa, è la fine.

lunedì 4 gennaio 2010

Il lunedi

E' il primo lunedi dell'anno.
Tanti sono ancora in vacanza.
Tanti hanno cominciato a lavorare.
Se ci fosse il sole sarebbe tutto molto più semplice.
Ma questo grigio...ti penetra le viscere.
Nervosismo.
Mal stare.
Fame. Fame nervosa e voglia di cose dolci.
E' difficile sorridere con una giornata così.
E' difficile affrontare incontri con serenità.
Speriamo che succeda qualcosa di carino.
Così che...il grigio se ne va da dentro, e uno spiraglio di sole..riscalda.